La resilienza dell’amore: una crisi con opportunità simbiotiche
Un viaggio-progetto online

Video introduttivo / Articolo di
Dr. SerenaGaia, alias Serena Anderlini

Saluti, benvenut* a tutti e tutte.

Questo video / articolo è per le persone interessate a invocare la resilienza dell’amore in questa prospettiva senza precedenti che stiamo vivendo.

Questo video / articolo include:

• Un’introduzione con un invito a far parte di questa iniziativa.

• Una narrazione che condivide le mie emozioni e prospettive.

• Un messaggio di pace, come via per accedere alle opportunità di questa crisi.

• Un invito a partecipare al programma in evoluzione e al progetto La Reslienza dell’Amore.

Quando consideriamo la voce di Gaia, possiamo interpretare questa crisi come un messaggio della hostess sovrana di tutte le forme di vita, un messaggio che arriva a noi esseri umani nella forma di un virus. Questo messaggio adesso richiede un maggiore equilibrio nella simbiosi tra pianeta e mondo.

Per coloro che non mi conoscono bene, sono la dott.ssa SerenaGaia, alias Serena Anderlini, e dirò che l’allarme della crisi Covid-19 mi ha colpito in un periodo in cui mi stavo trasferendo gradualmente in Italia, e in particolare nell’amata comunità di Damanhur, dopo circa 30 anni di ricerca e vita professionale nel mondo accademico, e nelle aree delle arti dell’amore e della guarigione, mentre vivevo in varie regioni degli Stati Uniti. Ciò include la California, dove ho scoperto il Tantra, le relazioni aperte e la salute olistica, e il Puerto Rico, dove ho scoperto la mia relazione con il mare, con gli uragani, con le forze della natura e con la teoria di Gaia, da una suprema scienziata della simbiosi, la dott.ssa Lynn Margulis.

Dalla mia casa portoricana a Punta Arenas ho osservato la pazienza della natura per 20 anni e ho notato che recentemente quella pazienza è scomparsa. Fin da quel tempo, negli anni ’90, quando abbiamo perso l’opportunità di gestire i cambiamenti climatici in modo più responsabile con il protocollo di Kyoto, la natura, ho osservato, ha esercitato un’abbondante capacità di resilienza mentre aspettava che decidessimo di cambiare il corso del nostro viaggio sulla sua terra, di correggere la nostra rotta. Quella resilienza è ormai terminata. “Ciò che non accade in 30 anni può accadere in un giorno”, come si suol dire.

Quando mi resi conto che stava succedendo qualcosa di veramente straordinario, ero in visita a New York, in rotta tra Puerto Rico e Oregon, dove si trovano due delle mie famiglie allargate.

Ho sperimentato ogni tipo di risposta: agitazione, rifiuto, conflitto.

Poi ho iniziato ad ascoltare e leggere una vasta gamma di fonti.

Ero reattiva, in uno stato emotivo che includeva rabbia, paura, dolore. Dolore per la mia prima matria, l’Italia, per molte persone care costrette alle difficoltà della quarantena, per molti una forma di prigionia, specialmente chi vive in piccoli appartamenti di città.

Poi ho sviluppato ammirazione, apprezzamento, gratitudine per la saggezza con cui le persone di buona volontà in Italia hanno capito, si sono aiutate a vicenda, si sono unite, hanno ottenuto risultati nell’appiattire della curva e in molti casi sono persino riuscite a trovare il lato ameno, con il canto sincronico fra dirimpettai/e dai balconi dei cortili, con una ritrovata calma, gentilezza, semplicità, solitudine.

Da lontano, sono arrivata ad ammirare questo paese un po’ magico, un po’ geniale, capace di grandi improvvisazioni, le cui persone, insieme, hanno ascoltato e sono riuscite a rispondere.

Ho fatto pace con la cosa.

Quando è successo per me?

Due fonti in particolare mi hanno colpito.

Ho ascoltato il Prof Telmo Pievani, all’Università di Padova, dove insegna scienze dell’evoluzione. In un video, spiega umilmente che, quando la Terra aveva molte foreste primeve in cui si radunavano branchi di mammiferi liberi, i virus se ne rimanevano tranquilli lì.

Poi hanno deciso di fare il salto di specie, sono mutati e sono venuti a farci visita dove oggi si radunano i e le mammifere libere, cioè nelle aree metropolitane, dove ci trovano noi esseri umani, noi che, fino a poco tempo fa, eravamo per l’appunto liberi.

“L’Antropocene”, ho pensato. Questa mostra internazionale a Bologna è progettata per aiutare il pubblico a capire perché oggi negli studi di geologia spesso si sostiene la tesi che l’Olocene è terminato. L’Olocene è l’era iniziata con l’ultima glaciazione, circa 12000 anni fa. È quindi iniziata un’altra era, un’era in cui l’equilibrio della vita sulla Terra, nostra ospite sovrana nota anche come Gaia, è così dominato dalla nostra presenza e dai suoi effetti, che noi esseri umani siamo diventati una forza più potente di tutte le altre forze messe insieme. Per cui, Antropocene, l’era degli esseri umani, appunto.

Ho messo insieme questi due messaggi e ho capito che siamo noi le persone responsabili, non tutti o tutte nella stessa misura ovviamente, ma certamente ognuno e ognuna di noi in qualche modo.

Ho capito. “Questa volta”, mi son detta, “non c’è un ‘cattivo’, non c’è un ‘piano’, non c’è un ‘governo ladro’, non c’è un complotto.

O almeno, se anche ci fossero, non sarebbe quello il punto.

Questo mi ha dato la pace e ho trovato il coraggio di affrontare la situazione.

Mi sono chiesta, come può la mia pratica dell’amore eco-sessuale, la mia esperienza, la mia saggezza essere utile in questo contesto?

Questa è la motivazione della mia iniziativa, la Resilienza dell’Amore. Se questa è una crisi di squilibrio nella simbiosi della vita, quali sono le opportunità per noi di trasformare questo squilibrio in uno nuovo equilibrio di supporto reciproco?

Le mie pratiche, ricerche, conoscenze e saggezze acquisite mi hanno servito bene. Voglio renderli disponibili per gli e le altre.

Ecco come vedo la cosa:

C’è il mondo, ciò che abbiamo creato, ciò che può essere descritto come manifestazioni dell’Antropocene. E, meraviglia delle meraviglie, ecco, questo mondo oggi è quasi completamente bloccato da un virus.

Che cos’è un virus?

È una forma antichissima di “non vita”, non ha corpo e i biologi ci assicurano che la sua esistenza è assolutamente necessaria per la simbiosi delle varie forme di vita che ci accompagnano nel nostro viaggio qui nel mondo.

C’è questo mondo e diciamo che è un po’ triste oggi, con le persone che soffrono, si preoccupano, si ammalano, muoiono.

E poi c’è il pianeta, cioè c’è la vita, c’è la natura, che in questo momento è abbastanza felice.

Ci sono alberi, che come ora sappiamo possono scambiarsi messaggi attraverso i rami e le radici. In Amazzonia, che è l’unica foresta primordiale che esiste ancora, il messaggio ha fatto il giro tra gli alberi, “non ci stanno più tagliando. Uao! Sìì!”

Le lepri sono state fotografate nei parchi deserti di Milano.
Spesso quando parliamo di lepri, la nostra mente va direttamente al gusto di un eccellente spezzatino. Le lepri si nascondono da noi, hanno paura. E invece questa volta hanno preso coraggio, “il parco è vuoto qui a Milano”, hanno detto, “perché non andarci a fare una passeggiata?”

I delfini sono riapparsi nella laguna intorno a Venezia.

I cieli, finalmente puliti, sono pieni di aria pura.

E così via.

Allora, cos’è che questa , che ci ha inviato il virus, strebbe cercando di dirci?

Nella salute olistica, spesso interpretiamo i sintomi come messaggi.

Ad esempio, ho l’influenza e mi tocca stare a letto. Forse qualche giorno prima mi sentivo stanca e non ho prestato attenzione al messaggio che il mio corpo mi stava mandando gentilmente. Quindi ora il corpo deve alzare la voce, mi e venuta la febbre e mi devo fermare.

Oppure, ho mal di stomaco, non ho digerito bene. Il corpo parla di nuovo. Potrebbe suggerire, “perché non fai un giorno di digiuno, in questo modo dai una pausa al tuo sistema digestivo, e quindi poi posso ti funzionare meglio”.

Quindi questo Covid-19 in sé, insieme all’allarme Covid-19 che ne è stato generato, potrebbe essere solo un sintomo del corpo vivo di Gaia, che possiamo interpretare come un messaggio. Un messaggio forte. Un messaggio che setaccia il pianeta da un capo all’altro. Non più un messaggio sommesso che incide solo su alcune aree, come nei super uragani, nei terremoti in aree non sismiche e altri effetti simili.

“Ho avuto molta pazienza con voi, cari esseri umani”, potrebbe dire Gaia, “mantenendo il mio metabolismo stabile il più a lungo possibile in modo da poter continuare ad ospitarvi tutti e tutte come facevo prima.”

“Questa è stata la mia resistenza all’amore per voi. Ora sono arrivata a un limite. Non ce la faccio più. ”

“Sta a voi ora praticare la resilienza dell’amore che ho praticato aspettando che voi decideste di cambiare il vostro corso.”

Sento che la vita invoca la non vita per salvarsi da noi.

Come mai abbiamo permesso questo?

Non possiamo essere più attent* a come trattiamo i nostri partner?

Abbiamo bisogno di un virus per comportarci come se il nostro mondo dipendesse dalla salute di questo pianeta?

Dall’urlo di Gaia, una nuova consapevolezza può evolversi e guidarci mentre reinventiamo il mondo per allinearci con la felicità dell’intero pianeta.

Ora tocca a noi cambiare la forma della nostra presenza nel sistema simbiotico della vita che ci ospita, da quello che appare potente come un albero che sovrasta la foresta quando solo un colpo può tagliarlo, alla forma di un rizoma che è più resiliente perché cresce in senso orizzontale, si espande lateralmente dove trova spazio per tessere i suoi simili elementi collaborativi.

Questa è una lezione che ricevo dal filosofo Gilles Deleuze.

E questo, ecco, questo è ciò che vorrei chiamare la Resilienza dell’Amore.

“Bene.” Potreste dire. “E come possiamo praticarlo?”

La sfida sta ora nel trovare il modo di aiutarci a superare la crisi, mentre insieme facciamo anche uno sforzo per modificare la nostra rotta in maniera sufficiente perché l’Antropocene possa continuare ed essere anche un bel momento in cui vivere.

Naturalmente non abbiamo molte delle risposte. Tutte queste risposte verranno dal flusso di eventi che evolverà.

Cosa possiamo fare insieme in questo momento nelle sale digitali dove possiamo incontrarci in modo sicuro rimanendo sul posto?

Un sacco! Possiamo trasformare la crisi in un’opportunità per ognuno e ognuna di noi di:

Conoscere meglio e amare l’ecosistema chiamato “te stesso”.

Creare e sostenere un campo energetico positivo dentro e intorno a ciascuno e ciascuna di noi.

In questi modi, ogni persona può contribuire alla propria salute fisica, emotiva ed energetica e a quella delle persone, famiglie, tribù, comunità, paesi che ama.

Ascoltiamo Gaia e apprezziamo il suo messaggio. La resilienza dell’amore sta nell’ascolto attivo. La visione condivisa sta co-creando la vita più simbiotica che Gaia ci richiede, una visione che può generare un nuovo equilibrio sano e felice tra il pianeta e il mondo. Tu puoi fare la differenza e quella differenza può essere la chiave della tua felicità e salute.

Abbiamo appuntamenti online settimanali il mercoledì alle 21: 30: 30 ora italiana e dell’Europa centrale (12.00 PST, 15.00 EST)

Per tutti i particolari dell’iniziativa, e per potervi unire agli incontri ONLINE, andate sull’evento di Facebook: https://www.facebook.com/events/575456476650825/

Per accedere al collegamento alla sala Zoom, vai all’evento di Facebook dove il link verrà pubblicato un po’ prima dell’orario di inizio.

Ogni appuntamento sarà unico e insieme lavoreremo per progredire verso una comprensione e una connessione più profonde. La serie conterrà una combinazione di pratiche nelle arti della guarigione e dell’amore. Essa espanderà la nostra consapevolezza dell’esistenza simbiotica di cui ognun* di noi fa parte e delle sue alchimie. Queste arti si applicheranno a se stessi, alle persone care, e a tutte le forme di vita, ecosistemi e comunità di esseri coesistenti a cui si è simbioticamente collegati.

Ogni incontro inviterà partecipazione attiva in varie forme, tra cui l’ascolto attivo, la condivisione in gruppi grandi e piccoli, la respirazione, l’attività fisica, il movimento, il lavoro interiore e una vasta gamma di pratiche interattive e / o individuali che verranno proposte settimana per settimana come i desideri si manifestano e lo slancio si evolve.

Una riserva di video verrà gradualmente creata e resa disponibile in una playlist dedicata su YouTube, invitando i e le partecipanti a esercitarsi, a prendere in considerazione l’adesione e a recuperare il ritmo per conto proprio.

Prevediamo la co-creazione di un ampio campo energetico di fiducia, supporto e condivisione.

I posti sono limitati, chi desidera proporsi come ospite e benvenut*, le opportunità di assistere e collaborare sono abbondanti. Raccomandiamo di iniziare il prima possibile, di essere presenti al maggior numero possibile di appuntamenti settimanali e di essere aperti ad approfondire il movimento di un gruppo.

Ti invio un caro saluto fino a giovedì prossimo, e spero con questo di averti offerto qualcosa di utile.

Non esitate a pubblicare le vostre domande. Le affronteremo nella misura del possibile.

Grazie!

Le referenze includono:
Video del Prof Telmo Pievani dell’ Universita di Padova
Mostra dell’ Antropocene a Bologna
Scienza di Gaia e della simbiosi della prof Lynn Margulis
Teoria del Rizoma del filosofo Gilles Deleuze
Gaia and the New Politics of Love di Serena Anderlini

For more information and scheduling contact Dr. SerenaGaia asfo

serena.anderlini@gmail.com, + 39 3294779406 (whatsapp), Serena Anderlini of Puerto Rico, on Facebook and Messenger. Thank you!

aka Serena Anderlini-D’Onofrio, PhD
Erstwhile Professor of Humanities and Cinema at UPRM
Convenor of Practices of Ecosexuality: A Symposium

Author of Multiple Books Website Serenagaia.org Contact: serena.anderlini@gmail.com, + 39 329 477 9406 Teacher of Humanities Online Series – Modern History for the Humanities and Love ResearchGate Profile

Academia.edu Profile
LinkedIn Profile
Fellow at the Humanities Institute, University of Connecticut, Storrs (2012-13)
Project: “Amorous Visions: Ecosexual Perspectives on Italian Cinema”

 

Recommended Posts